Detrazione per l’Impianto Allarme 2023

Detrazione per l’impianto allarme: scopri qui come usufruirne per la tua casa o azienda. Il Bonus Sicurezza è stato rinnovato anche per il 2023 [Aggiornamento maggio 2023].

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detrazione impianto allarme

Nell’ambito dei bonus fiscali per le ristrutturazioni edilizie confermati dal Governo per il 2023 con la Legge di Bilancio, rientrano anche le spese destinate al miglioramento della sicurezza abitativa.

Tra queste, c’è il Bonus Sicurezza 2023 che include detrazioni per l’acquisto di un impianto allarme.
Ma come funziona la detrazione per l’Impianto d’Allarme nel 2023? Ne parliamo in questo articolo.

BONUS SICUREZZA: COS’È, COSA PREVEDE E COSA INCLUDE LA DETRAZIONE IMPIANTO ALLARME 2023 2024

La detrazione impianto allarme è una detrazione fiscale che fa parte di un insieme di incentivi per la casa chiamati “Bonus Ristrutturazioni 2023 2024”. I Bonus Casa sono stati introdotti nel 2020 e prorogati, per ora, fino a fine 2024.

La detrazione impianto allarme del “Bonus Sicurezza” consiste in una detrazione fiscale del 50% in 10 anni per interventi “relativi all’adozione di misure finalizzate a prevenire il rischio di compimento di atti illeciti da parte di terzi” – come furti, reati e intrusioni – fino ad un limite di 96.000 euro di spesa.

Ovvero, è possibile ricevere il 50% dell’importo speso per l’acquisto di misure di difesa e protezione degli immobili come sistemi di allarme, videosorveglianza o grate alle finestre. Il rimborso è ripartito in 10 anni attraverso quote di pari importo ed è possibile riceverlo per una spesa fino a 96.000 euro. Attualmente il bonus fiscale è prorogato fino al 31 dicembre 2024.

La detrazione dell’impianto allarme include le spese sostenute sia per l’acquisto degli impianti che per la sostituzione; per la progettazione ed installazione; per le perizie tecniche, per i sopralluoghi e per l’adeguamento alle leggi vigenti in tema di privacy.

Ma quando si può chiedere la detrazione impianto allarme?

DETRAZIONE IMPIANTO ALLARME 2023: IN QUALI CASI PUÒ ESSERE RICHIESTA

Vediamo ora quali sono i casi in cui può essere richiesto il Bonus Sicurezza, quali sono cioè le spese ammesse dall’Agenzia delle Entrate.

Innanzitutto, lo scopo degli interventi sull’immobile per i quali è possibile chiedere la detrazione fiscale del Bonus Sicurezza deve essere quello di prevenire il rischio di atti illeciti da parte di terzi. Con “atti illeciti” si fa riferimento al rischio di furto, aggressione, sequestro di persona o altri reati contro i diritti protetti dalla legge.

È possibile beneficiare della detrazione del 50% per le spese di messa in sicurezza dell’immobile relative all’acquisto di:

  • impianti di videosorveglianza;
  • impianti di allarme, compreso il nebbiogeno;
  • telecamere o fotocamere
  • vetri antisfondamento e inferriate;
  • porte blindate;
  • tapparelle motorizzate e meccaniche;
  • casseforti a muro;
  • catenacci, serrature, lucchetti e spioncini;
  • cancelli, cancellate, recinzioni e protezioni murarie.

La detrazione impianto allarme non è valida per sottoscrivere contratti di vigilanza e sorveglianza.

Nel caso di Verisure, si può detrarre la spesa iniziale dell’impianto scegliendo l’opzione Bonifico Parlante per le ristrutturazioni.

Infine, una domanda molto comune: è possibile ottenere la detrazione per l’impianto allarme 2023 anche senza ristrutturazione? La risposta è sì, non è necessario avviare un cantiere in casa per poter usufruire dell’agevolazione fiscale per l’allarme!

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DETRAZIONE IMPIANTO ALLARME: CHI SONO I BENEFICIARI DEL BONUS SICUREZZA

La detrazione per impianto allarme Irpef del 50% prevista dal Bonus Sicurezza può essere richiesta da tutti i contribuenti soggetti al pagamento dell’Irpef o imposte sui redditi. Non è previsto alcun limite di reddito e può essere richiesta sia da residenti che non residenti in Italia.

La detrazione impianto allarme può essere ottenuta solo da persone fisiche e per immobili già esistenti, vengono infatti escluse dal decreto le nuove costruzioni.

Di seguito, la lista dei soggetti beneficiari per la detrazione allarme 2023 ammessi:

  • proprietari di immobili;
  • nudi proprietari di immobili;
  • affittuari o comunque titolari del diritto di godimento come ad esempio gli usufruttuari o i comodatari;
  • soci di cooperative;
  • imprenditori individuali per immobili che non rientrano tra i beni strumentali o merce;
  • società semplici in nome collettivo, in accomandita semplice, imprese familiari.
  • Per quanto riguarda invece le persone che stanno acquistando una casa e sono in possesso di un contratto preliminare di vendita (il compromesso), è possibile usufruire delle agevolazioni se:
  • immessi nel possesso dell’immobile;
  • eseguono lavori di ristrutturazione edilizia a carico proprio;
  • hanno regolarmente registrato il compromesso.

L’unità immobiliare per cui si chiede la detrazione deve essere ad uso residenziale. In caso di uso promiscuo, cioè sia residenziale sia impresa, il vantaggio fiscale viene ridotto al 50%.

AGEVOLAZIONI FISCALI IMPIANTO ALLARME: COME OTTENERLE

Per ottenere l’agevolazione fiscale del Bonus sull’Impianto Allarme non serve presentare alcuna domanda. Si tratta di una detrazione fiscale che si riscatta in fase di dichiarazione dei redditi.

Tuttavia, per ricevere la detrazione impianto allarme è necessario che l’acquisto e l’installazione siano stati pagati tramite bonifico bancario o postale parlante, ovvero tramite un metodo di pagamento tracciabile. In esso, devono essere riportati i seguenti dati:

  • causale del versamento: Bonifico relativo a lavori edilizi che danno diritto alla detrazione prevista dall’articolo 16-bis del Dpr 917/1986
  • codice fiscale del beneficiario della detrazione cioè colui che effettua il pagamento;
  • codice fiscale o partita iva del beneficiario del pagamento cioè il soggetto che effettua i lavori.

Perché sia applicata la detrazione sull’impianto allarme, se i lavori di installazione dell’impianto d’allarme sono stati effettuati tramite finanziamento, è necessario che la società finanziatrice paghi il beneficiario tramite bonifico. Il bonifico deve essere fatto compilando l’apposita documentazione comprensiva del codice fiscale del destinatario. Il destinatario dovrà poi conservare copia della documentazione e del bonifico ricevuto.

In fase di dichiarazione dei redditi bisogna indicare nel modello 730 i dati catastali dell’immobile e il costo sostenuto. La cifra spettante verrà restituita in 10 rate annuali di pari importo.

È importante conservare i documenti indicati dall’Agenzia delle Entrate per tutti i controlli del caso:

  • abilitazioni amministrative (le concessioni per l’esecuzione dei lavori);
  • dati catastali dell’immobile ove è stato installato l’impianto d’allarme;
  • documenti del proprietario dell’immobile o dichiarazione di consenso del possessore;
  • fatture e ricevute fiscali delle spese sostenute;
  • ricevute dei bonifici di pagamento, comunicazione contenente la data di inizio dei lavori.

PERCHÈ APPROFITTARE DELLA DETRAZIONE IMPIANTO ALLARME?

Installare un allarme in casa significa sentirsi al sicuro sia quando si è lontani dalla propria abitazione sia quando si è al suo interno. 

La propria sicurezza domestica non deve mai essere sottovalutata, indipendentemente dalle proprie abitudini, dalle dimensioni della propria casa o dalla presenza o meno di spazi esterni. 

Pensare che ci sia sempre qualcuno in casa o che non si abita in zone particolarmente “pericolose” non è garanzia di sicurezza. 

È sempre importante installare un sistema di allarme efficace e al passo con le novità tecnologiche. 

In commercio esistono tantissime tipologie di allarmi per la casa e ciascuna di esse è studiata per venire incontro a tutte le esigenze.

Gli impianti di allarme Verisure sono progettati per soddisfare diverse necessità di sicurezza: sia per chi vive in piccoli appartamenti che per chi possiede una in villa con giardino e garage. 

L’aspetto che più di tutti rende gli impianti Verisure ottime soluzioni per la protezione domestica è il servizio di monitoraggio e intervento. Parliamo infatti di un impianto di allarme monitorato, cioè collegato direttamente ad una Centrale Operativa con Guardie Particolari Giurate che intervengono in caso di scatto dell’allarme.

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